Percorrendo la Ciclovia del Santerno, da Mordano fino a Castel del Rio, la natura è protagonista assoluta.

Lungo il fiume Santerno

Il fil rouge di questo percorso è proprio il fiume Santerno, che la Ciclovia attraversa con alcuni guadi: il carattere quasi torrentizio dell’Appennino si trasforma a mano a mano che il terreno diventa più pianeggiante, il letto del fiume di allarga ed il flusso delle acque rallenta.

L’Oasi Naturalistica di Bubano e i campi coltivati ad albicocche di Mordano lasciano spazio alle aree verdi urbane di Imola, per trasformarsi in colline disegnate da filari di viti e coltivate ad uliveti.

Risalendo la Valle del Santerno, il panorama diventa sempre più selvaggio, tra Casalfiumanese e Borgo Tossignano, dove la catena montuosa di bassa quota della Vena del Gesso Romagnola scintilla al sole e si mostra nella sua veste più sorprendente. Le caratteristiche geologiche del Parco Regionale raccontano di epoche passate, in cui le stratificazioni rocciose emerse da un preistorico mare oggi si ergono in tutta la loro forza, come la Riva dei Cavalli a Fontanelice.

Ansa di Campola, Fontanelice. Fotografia di Marco Maccarelli

A Castel del Rio il panorama è tipicamente appenninico: folti boschi ricoprono i monti che fanno da confine alle rive del Santerno, il clima è perfetto per la crescita degli alberi di castagni. In questa zona è facile avventurarsi in alberi e castagneti secolari. Secolare è infatti la produzione del Marrone di Castel del Rio IGP, da sempre rigorosamente e naturalmente biologica.

Il fiume Santerno costituisce una speciale ed unica zona geologica, ricca di geositi di grande interesse, che furono studiati ed esplorati approfonditamente dall’imolese Giuseppe Scarabelli.

Scopri la Guida del Viaggiatore Geologo, esplorazione geo-turistiche sulle orme di Giuseppe Scarabelli.

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